29 Ottobre 2014
È il 1964 e un tipografo di Monza si rivolge a Tomaso Messa, meccanico intraprendente cui capita di vendere automobili, in cerca di una macchina che possa contenere un tecnigrafo. “La scelta – racconta il figlio Marco, insieme al fratello Giorgio titolare della concessionaria ‘Messa T.’ di Monza – cade sull’unico veicolo capace di tanto: una Renault 4L. Mio padre rimane così colpito da quella ‘strana’ vettura che decide di chiederne la rivendita. A quei tempi Renault era distribuita dai concessionari Alfa Romeo, Renault Italia non esisteva nemmeno…”.
Cinquant’anni dopo, figli e nipoti in azienda, il peggio è alle spalle?
Il peggio deve ancora arrivare, sbagliamo se pensiamo di aver toccato il fondo. Il mercato non tornerà più ai due milioni di auto – se tutto va bene chiuderemo il 2014 con un milione e quattro, un milione e cinque. Ma né tra uno né tra dieci anni supereremo più il milione e sette. Questa comunque non è una crisi, è lo stato di oggi.
Intanto ci sono 50 anni di storia a dire che Messa c’è…
Per noi essere ottimisti vuol dire continuare nel nostro lavoro. Se non lo fossimo avremmo venduto il capannone ai cinesi. Invece siamo in 32, di cui una buona metà sul post vendita (officina e ricambi). E c’è la terza generazione in concessionaria: mio figlio Riccardo, che ha 31 anni e come me si occupa di vendita del nuovo e dell’usato; e i figli di mio fratello Giorgio, Silvia che ha 38 anni e segue l’amministrazione e Andrea che ne ha 29 e si occupa di assistenza e ricambi.
Al cinquantesimo, sabato 25 ottobre, chi si è visto?
I clienti più importanti, i fornitori e naturalmente Renault Italia, in tutto 100-120 persone. Abbiamo fatto un aperitivo lungo, dalle 11 alle 14, un’esposizione di auto a partire dal 1964, l’anno di fondazione, una mostra fotografica, e poi musica, intrattenimento, foto ricordo… Ho visto tante facce soddisfatte.
Siete soci Doc da quando c’è Doc. Oggi che cosa rappresenta il post vendita per Messa T.?
La concessionaria, che nel 1998 si è trasferita nell’attuale sede di via Boccioni amplificata poi nel 2009 con l’inaugurazione del nuovo showroom e, di recente, dello Store ECare, è divisa in tre settori: vendita (del nuovo e dell’usato), magazzino ricambi e officina-assistenza. Per essere performanti devono funzionare tutti e tutti bene, contribuire tutti al bilancio dell’azienda. L’anno scorso, in particolare, la vendita ha fatto segnare un 30 per cento in più, mentre il fatturato del magazzino ricambi sommato a quello dell’officina supera i quattro milioni di euro.
Sono passati anni, ma quando ha aderito a Doc Ricambi Originali qual era stata la spinta? E cosa ha portato nel tempo?
Le leve erano e sono tre: sviluppo sul territorio, acquisizione di nuovi clienti, sistema di consegne ricambi. Doc è stato accolto favorevolmente dai riparatori, che ne sfruttano le potenzialità a costo zero; per Messa T., invece, essere Doc vuol dire un aumento di fatturato in un contesto di mercato difficile.
Per che cosa passa una maggiore fidelizzazione delle officine e carrozzerie Doc?
Dal valore aggiunto del ricambio originale.